Una forte discontinuitàIl quadro di riferimento normativo

Le modifiche alla normativa di riferimento e l’orientamento espresso dalla Banca d’Italia e dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI), hanno creato le condizioni per il verificarsi di una forte discontinuità nell’attività di valutazione degli immobili accettati come collateral nelle operazioni di finanziamento ipotecario
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Nel recepire la direttiva Europea sulla vigilanza bancaria 2006/48 (Credit Requirement Directive), la Banca d’Italia, con la Circolare n.263 del 27 dicembre 2006 (III agg. del 15 gennaio 2009), ha introdotto una serie di requisiti al fine di riconoscere gli immobili come idonei strumenti di mitigazione del rischio nell’ambito della detenzione prudenziale del capitale di vigilanza.

L’ABI ha riconosciuto l’esigenza di passare da procedure eterogenee di valutazione immobiliare a modelli di stima e di reporting basati sulle best practices esistenti a livello internazionale.

Il quadro di riferimento normativo

La pubblicazione delle “Linee guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie” (maggio 2011) rappresenta un invito a tutte le Banche ad adeguarsi agli Standard Internazionali di Valutazione (IVS).

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